Frattura coronale complicata in regione estetica: recupero Bio – Morfo – Funzionale, Chair Side assistito

Autore: Brenna F, Tordiglione L, Brenna A, Porro S (Studio Brenna&Levrini – Como)

Paziente di 11 anni

La riabilitazione funzionale, estetica e biologica di un elemento fratturato rappresenta una vera e propria sfida per il clinico, soprattutto di fronte a pazienti di giovane età. 
Tra tutti i traumi della dentatura permanente le fratture della corona dentale rappresentano l’evento a più alta incidenza. A seconda della posizione e dell’estensione della rima di frattura, le lesioni traumatiche dentali sono classificabili in: infrazioni dello smalto, fratture coronali (con o senza coinvolgimento pulpare), fratture corono-radicolari (con o senza coinvolgimento pulpare) e fratture radicolari.
In caso di contaminazione o danneggiamento del tessuto pulpare non superiore a 1 mm di spessore, le polpe vitali possono essere trattate con minime pulpotomie. Il dibattito sui materiali per la metodica di incappucciamento diretto è ancora aperto dato che il meccanismo di riparazione della polpa ed il meccanismo di azione dei materiali stessi non è stato completamente chiarito. I materiali più utilizzati per gli incappucciamenti pulpari sono idrossido di calcio, materiali compositi adesivi ed MTA con i suoi derivati.
La gestione corretta di un evento traumatico dipende dalla tempestività̀ dell’intervento, da una corretta diagnosi, da una terapia e follow-up specifici per ciascun tipo di lesione per favorire una prognosi più̀ longeva possibile.
Il  seguente caso clinico descrive la riabilitazione adesiva di una frattura coronale complicata dell’incisivo centrale in un paziente di 13 anni mediante metodica CAD/CAM con follow-up a 6 anni.

IL CASO
Paziente di 11 anni riportava la frattura complicata delle corona clinica dell’incisivo centrale di sinistra in seguito a caduta accidentale a scuola avvenuta il giorno precedente.  Il paziente non ha recuperato il frammento fratturato e ha ritardato l’arrivo in studio in quanto non manifestava dolore. Dal punto di vista sistemico l’anamnesi del paziente risultava essere negativa per patologie e l’esame clinico extra orale non rilevava coinvolgimento dei tessuti duri e molli periorali.

ESAME CLINICO E RADIOGRAFICO
Presente una frattura a becco di flauto del terzo cervicale della corona clinica di elemento 2.1 con coinvolgimento di smalto, dentina e ampia superficie pulpare.
Assenza di mobilità, assenza di dolore alla percussione, sondaggio circonferenziale fisiologico.
Assenza di rime di fratture radicolari, maturazione radicolare ancora incompleta.

 
Esame clinico intra-orale 
Radiografia in fase iniziale 
Isolamento del campo operatorio mediante diga di gomma e gengivectomia palatale per esposizione del margine palatale della frattura 
Pulpotomia camerale/coronale mediante fresa a rosetta ad alta velocità 
Protezione pulpare e sigillo coronale mediante applicazione di cemento per incappucciamenti diretti (Tech Biosealer Capping, Isasan)  
Applicazione di sistemi adesivi e composito fluido 
Fase di polimerizzazione 
Build-up mediante sistemi adesivi e composito tradizionale  
Controllo radiografico in seguito al trattamento in urgenza 
Preparazione dell’elemento dentale 
Opacizzazione delle superfici dentali mediante polvere in biossido di titanio per rilevazione dell’impronta ottica  
Scelta del colore e del blocchetto in resina nano-ceramica (Lava Ultimate, 3M ESPE) 
Prova clinica intra-orale del restauro fresato 
Caratterizzazioni superficiali del restauro 
Differenza morfologica ed estetica dopo la caratterizzazione superficiale 
Isolamento del campo con diga per fase di cementazione 
Fase di mordenzatura  
Applicazione del sistema adesivo sulla superficie dentale (Excite, Ivoclar-Vivadent) 
Applicazione del sistema adesivo sulla superficie del restauro 
Applicazione del sistema adesivo sulla superficie del restauro 
Fase di polimerizzazione attraverso strato di glicerina 
Controllo clinico  
Controllo radiografico  
Controllo iniziale a 4 anni 
Opacizzazione della superficie per rilevazione impronta ottica mediante scanner intraorale (Cerec Bluecam, Dentsply-Sirona), per la copia biogenerica 
Preparazione mediante fresa a grana grossa 
Preparazione mediante fresa a grana fine 
Preparazione finale dell’elemento  
Opacizzazione della superficie preparata per rilevazione dell’impronta ottica  
Visualizzazione della preparazione durante fase di progettazione con software Cerec (Dentsply-Sirona) 
Visualizzazione della sovrapposizione della copia biogenerica e del futuro restauro  
Prova intra-orale del restauro fresato ottenuto da blocchetto in disilicato di litio (Emax, Ivoclar-Vivadent) 
Caratterizzazione superficiale mediante supercolori e cottura in forno 
Prova clinica intra-orale prima della cementazione definitiva 
Finalizzazione dell’elemento 
Controllo clinico 
Controllo radiografico 
Controllo clinico con follow-up a 6 anni 
Controllo radiografico a 6 anni 
 
Esame clinico intra-orale 
Radiografia in fase iniziale 
Isolamento del campo operatorio mediante diga di gomma e gengivectomia palatale per esposizione del margine palatale della frattura 
Pulpotomia camerale/coronale mediante fresa a rosetta ad alta velocità 
Protezione pulpare e sigillo coronale mediante applicazione di cemento per incappucciamenti diretti (Tech Biosealer Capping, Isasan)  
Applicazione di sistemi adesivi e composito fluido 
Fase di polimerizzazione 
Build-up mediante sistemi adesivi e composito tradizionale  
Controllo radiografico in seguito al trattamento in urgenza 
Preparazione dell’elemento dentale 
Opacizzazione delle superfici dentali mediante polvere in biossido di titanio per rilevazione dell’impronta ottica  
Scelta del colore e del blocchetto in resina nano-ceramica (Lava Ultimate, 3M ESPE) 
Prova clinica intra-orale del restauro fresato 
Caratterizzazioni superficiali del restauro 
Differenza morfologica ed estetica dopo la caratterizzazione superficiale 
Isolamento del campo con diga per fase di cementazione 
Fase di mordenzatura  
Applicazione del sistema adesivo sulla superficie dentale (Excite, Ivoclar-Vivadent) 
Applicazione del sistema adesivo sulla superficie del restauro 
Applicazione del sistema adesivo sulla superficie del restauro 
Fase di polimerizzazione attraverso strato di glicerina 
Controllo clinico  
Controllo radiografico  
Controllo iniziale a 4 anni 
Opacizzazione della superficie per rilevazione impronta ottica mediante scanner intraorale (Cerec Bluecam, Dentsply-Sirona), per la copia biogenerica 
Preparazione mediante fresa a grana grossa 
Preparazione mediante fresa a grana fine 
Preparazione finale dell’elemento  
Opacizzazione della superficie preparata per rilevazione dell’impronta ottica  
Visualizzazione della preparazione durante fase di progettazione con software Cerec (Dentsply-Sirona) 
Visualizzazione della sovrapposizione della copia biogenerica e del futuro restauro  
Prova intra-orale del restauro fresato ottenuto da blocchetto in disilicato di litio (Emax, Ivoclar-Vivadent) 
Caratterizzazione superficiale mediante supercolori e cottura in forno 
Prova clinica intra-orale prima della cementazione definitiva 
Finalizzazione dell’elemento 
Controllo clinico 
Controllo radiografico 
Controllo clinico con follow-up a 6 anni 
Controllo radiografico a 6 anni 

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